giovedì 6 dicembre 2007

Non più "Cosa Rossa", la sinistra sceglie l'arcobaleno






Il logo de La Sinistra e l'Arcobaleno, anticipato dall'agenzia DireBasta chiamarla Cosa Rossa. Il nuovo soggetto che riunisce Rifondazione, Pdci, Sinistra Democratica e Verdi si chiama “La sinistra e l’arcobaleno”. Almeno così dicono i segretari dei quattro partiti coinvolti, che si sono incontrati mercoledì in vista degli Stati generali che si terranno l’8 e 9 dicembre alla Fiera di Roma. Ma è lo stesso Diliberto, segretario del Pdci, ad ammettere che «abbiamo evitato le polemiche e gli argomenti che ci dividono». Dunque, ancora non si sa se alle prossime elezioni amministrative i partiti presenteranno liste comuni, né se il «segno grafico» presentato – nessuno si azzarda a chiamarlo simbolo – sarà davvero il nuovo marchio distintivo della federazione. Il dibattito, insomma, è ancora tutto aperto, e non mancano le note stonate.

Più di tutto, è l’annosa questione della falce e martello a scaldare gli animi degli esponenti della sinistra. Ma anche la scelta tra forza di lotta o di governo, va ancora condivisa. Dopo le affermazioni del presidente della camera Fausto Bertinotti sul «fallimento» del governo Prodi, si sbilancia Oliviero Diliberto, leader del partito che ha lasciato Rifondazione proprio in seguito alla scelta del Prc di far cadere il primo governo Prodi, nel 1998. «Noi – spiega il segretario dei Comunisti Italiani – abbiamo la vocazione ad essere una forza di governo, bisogna vedere se ci sono le condizioni per farlo. Non è obbligatorio. Ma all'opposizione – ha concluso – si va se si perde». La pensa così anche Fabio Mussi, leader di Sd: «La vocazione di una forza grande è sempre di essere forza di governo, ma – aggiunge – vocazione di governo non significa che dobbiamo stare per forza al governo». Comunque, tiene a precisare riferendosi all’uscita di Bertinotti, «la sinistra unita non deve essere una caserma». Nessuna subalternità, quindi.

Ma ad alzare la testa, sono anche gli esponenti minori dei partiti, quelli che accusano i vertici di Prc, Pdci, Sd e Verdi di aver fatto tutto da soli, senza coinvolgere la base. «Siamo ormai molto distanti non solo dal comunismo – dice il deputato Gianluigi Pegolo, militante dell’Ernesto, la minoranza del Prc – ma anche da una sinistra che si rispetti: il tutto si riduce ad una scritta e a un arcobaleno. Quella che si annuncia è una sinistra light che ha perso ogni riferimento nel mondo del lavoro anche nel simbolo: la Cosa Rossa delude». È arrabbiatissimo anche Marco Rizzo, coordinatore del Pdci: «Se il simbolo definitivo non avrà la falce martello ben visibile – minaccia – non sarò d'accordo». «Perché – continua – in una confederazione dove i comunisti sono la stragrande maggioranza si dovrebbero cancellare i simboli del lavoro? I nomi e le cose – ammonisce – vanno a braccetto».

lunedì 3 dicembre 2007

Ilaria alpi, il gip: "Fu omicidio su commissione"

Ilaria Alpi, il gip: «Fu omicidio su commissione»



Giorgio e Luciana Alpi, genitori di Ilaria«Da un'analisi complessiva degli elementi indiziari fino ad oggi raccolti dagli inquirenti la ricostruzione della vicenda, più probabile e ragionevole, appare essere quella dell'omicidio su commissione attuato per impedire che le notizie raccolte da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in ordine ai traffici di armi e rifiuti tossici avvenuti tra l'Italia e la Somalia venissero portati a conoscenza dell'opinione pubblica italiana». Lo afferma il gip Emanuele Cersosimo che ha rigettato la richiesta di archiviazione fatta dalla Procura di Roma in merito al delitto avvenuto il 20 marzo del '94 a Mogadiscio, in Somalia.

Il giudice delle indagini preliminari ha accolto l'opposizione del difensore della famiglia di Ilaria, l'avvocato Domenico D'Amati, che ne ha dato notizia con una nota. Le argomentazioni della parte civile si fondavano sul rapporto conclusivo e sugli atti compiuti dalla Commissione d'inchiesta parlamentare presieduta da Carlo Taormina. Il gip, nel suo provvedimento, sempre secondo quanto riferito da D'Amati, ha dato 6 mesi di tempo ai pm, per fare ulteriori indagini.Felicissima la madre della giornalista, Luciana Alpi: «Abbiamo riscoperto la giustizia in questo Paese». «Leggiamo nell'ordinanza – aggiunge – che con molta probabilità si è trattato di delitti su commissione: credo sia la prima volta che un giudice mette nero su bianco una cosa del genere».

È stato chiesto alle parti di mantenere il massimo riserbo in virtù dell'attività investigativa da compiere e delle persone coinvolte. Per l'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, è stato condannato in via definitiva il miliziano somalo Hashi Omar Hassan a 26 anni di reclusione e 6 mesi per il duplice omicidio. Nel sollecitare nuovi accertamenti, il legale della famiglia Alpi, D'Amati, aveva sostenuto che «ci sono le prove per sostenere che Ilaria è stata assassinata perché aveva scoperto i meccanismi illeciti di un traffico di armi e di dazioni di denaro legate all'affaire della cooperazione in Somalia». Per questo era stato chiesto che per le nuove indagini venissero utilizzate anche le informazioni raccolte dalla commissione parlamentare di inchiesta, ora sciolta, presieduta da Carlo Taormina. La richiesta di archiviazione formulata dal procuratore aggiunto Ionta riguardava lo stralcio dell'inchiesta conclusasi con la condanna di Hassan.


fonte : www.unita.it

venerdì 30 novembre 2007

venerdì 23 novembre 2007

Riqualificazione del centro storico , resta solo un 3D

Riqualificazione centro storico, resta solo un 3D

Negli ultimi due anni, abbiamo assistito ad una vera e propria promozione sulla riqualificazione del centro storico di Capurso. Prima una serie di quadri e scenografie elaborate in 3D, allestite in uno stand della Fiera dell’Orso (Agosto 2005), poi la parte più istituzionale del nostro Comune, la voce dell’Amministrazione Comunale, il giornalino “Comunicare” che a grandi linee, metteva in mostra la Capurso del futuro, ma non solo… Il tutto condito al fine di promuovere e attirare l’attenzione della cittadinanza che alla fine sembrava crederci. Ora, bisogna ricredersi! Questo emerge da una interrogazione in Consiglio Comunale, fissato per mercoledi 28 Novembre alle ore 9,00, del Consigliere Carella. Dalla stessa, il consigliere fa notare che Capurso, totalmente dimenticato dal Cipe Puglia (Comitato Interministeriale per la programmazione economica, che stabilisce le linee generali di politica economico-finanziaria), avrebbe perso i finanziamenti necessari per la riqualificazione del centro storico, portando le belle idee a rimanere un “sogno troppo bello” ma mai avveratosi.
Pubblichiamo di seguito l’interpellanza completa del Consigliere di opposizione Gioacchino Carella:
Oggetto: Persi finanziamenti della Regione Puglia per il “Restauro delle strade del Centro Storico” di Capurso.
Lo scrivente consigliere comunale Gioacchino Carella,
>> Vista la deliberazione n. 1617 del 9 ottobre 2007 della Giunta Regionale con cui sono stati finanziati e approvati interventi da realizzare nei Comuni coinvolti nell’Intesa Istituzionale di Programma Stato – Regione Puglia con risorse economiche deliberate dal CIPE per un totale di 37,720 Ml di euro.
>> Visto l’Accordo di Programma Quadro “Accelerazione della spesa nelle Aree Urbane” e le relative disposizioni legate all’assestamento di bilancio regionale relativo al 2007.
>> Visti i finanziamenti e le misure atte a interventi mirati a : Politiche giovani e sport per 10 ml di euro, progetti per le aree urbane per 23,948 Ml di euro e progetti per Piani Strategici per 3,722 Ml di euro.
>> Visto che, il Comune di Gioia del Colle ha ottenuto un finanziamento mirato “Restauro di strade del Centro Storico” per 1 Ml di euro, che il Comune di Acquaviva delle Fonti e Sammichele di Bari hanno ottenuto anch’essi 1 Ml di euro a testa, per “interventi infrastrutturali mirati al recupero del Centro Storico”.
>> Visto che la quota a carico del Comune del era del 15% in termini di cofinanziamento e del 85% a carico dei fondi CIPE – Regione Puglia.
Chiede
>> di sapere, se il Centro Storico di Capurso abbisogna di interventi di riqualificazione e recupero in termini infrastrutturali;
>> di conoscere le motivazioni per le quali il Comune di Capurso non è inserito nell’elenco pur avendo progetti già deliberati negli anni passati come Via Regina Sforza e Piazza Umberto;
>> di sapere quali sono state le motivazioni di non realizzare NUOVE idee progettuali del Comune di Capurso e della Giunta Municipale;
>> di sapere se ci sono problemi in termini di Bilancio per il cofinanziamento di tali interventi.


Fonte: Gioacchino Carella - Consigliere Comunale
www.capurso-online.it

giovedì 22 novembre 2007

Donne contro la violenza maschile

Roma, 24/11. Donne contro la violenza maschile
Alessia Grossi


«La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini». Con questo striscione si aprirà sabato 24 a Roma la manifestazione delle donne contro la violenza degli uomini. Il corteo, che partirà da piazza della Repubblica alle 14 e terminerà il suo percorso in piazza Navona è nato da un'idea spontanea di alcune donne della capitale e ha riscosso finora adesioni da più parti dell'Italia, singole donne e 400 associazioni.

L'appello su controviolenzadonne.org, sito dell'organizzazione della manifestazione di sabato parte da un triste allarme: «la vita di molte donne e di molte ragazze continua ad essere spezzata, le loro capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse. I numeri della violenza sulle donne da parte degli uomini- denuncia l'appello - sono impressionanti. Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale, e psicologica nella loro vita. La maggior parte di queste violenze arriva dal partner o nell'ambito familiare». Ma il dato più significativo da combattere «con una battaglia culturale che sconvolga una volta per tutte patriarcato e maschilismo» è che solo il «18 per cento delle donne considera la violenza subita in famiglia un reato». Per queste ragioni quella di sabato sarà una grande manifestazione nazionale dove tutte le donne possano scendere di nuovo in piazza a fianco delle donne vittime di violenza e per i diritti delle donne che può e deve riportare il tema al centro del dibattito culturale e politico».

Al corteo indipendente e autofinanziato hanno aderito anche associazioni femminili, femministe e lesbiche, Centri antiviolenza, Giuriste democratiche, donne dei movimenti, dei partiti e dei sindacati. Le donne scenderanno in piazza anche per denunciare il silenzio della politica su un dato (Onu) secondo il quale la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne di tutto il mondo è «l'aggressività maschile».

Alla manifestazione non si esclude la partecipazione del ministro del diritto e delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini che ha già inviato «la sua adesione convinta». Annunciata e confermata già la partecipazione delle sottosegretarie Donatella Linguiti e Chiara Acciarini. «Sostenere la manifestazione del 24 novembre contro la violenza sulle donne non è un anacronismo ma, purtroppo, una necessità» ha dichiarato la sottosegretaria alle politiche per la famiglia. Siamo davanti ad un'emergenza- denuncia la Acciarini, di cui la politica e la società devono farsi carico, perché la violenza contro le donne non è un problema femminile, ma una questione che chiama in causa uomini e donne».

In vista della manifestazione, sono tante anche le assemblee che si stanno tenendo in tutta Italia.

Fra le adesioni alla manifestazione quelle del ministro Livia Turco, di Rita Borsellino, del sottosegretario Rosa Rinaldi, la vicepresidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini. Ed ancora, le donne di Prc, la Sinistra Democratica, la Cgil, l'Udi, l'Arci, le associazioni delle donne afghane e marocchine, i Giovani socialisti, le Donne in nero, Amnesty International, l' Arcigay. Adesione anche da alcune artisti, fra cui Franca Rame, Lella Costa, Fiorella Mannoia.

domenica 18 novembre 2007


Bari 21 Novembre '07: Vent'anni dopo



Il 21 Novembre 2007 ore 17
Hotel Excelsior, Bari

Iniziativa di approfondimento,
promossa dai partiti di sinistra
e dalla
Casa della Sinistra Pugliese
A 20 anni dal referendum sul nucleare

sabato 17 novembre 2007

Interpellanza di Gioacchino Carella: Rifiuti in zona Ognissanti


Interrogazione a risposta orale
nel prossimo C.C.


Oggetto: Zona Ognissanti - Rifiuti di materiale inerti, manufatti in cemento - amianto (eternit) e deposito ossa di animali.

Lo scrivente consigliere comunale Gioacchino Carella,

• Vista la zona di Ognissanti di cui si allegano relative foto.
• Visto il capitolato di appalto della del Comune con la ditta “Ecologica Pugliese”.
• Visto l’intervento già attuato nel 2005 da parte del Comune su altre discariche abusive.
• Visto il cattivo odore che imperversa nella zona.

Chiede

• di sapere, quali siano state fino ad oggi le ragioni di non intervento sulla zona di Ognissanti da parte della ditta appaltatrice, pur avendo molti cittadini segnalato la discarica al comando dei vigili urbani,
• se è volontà di questa Giunta e del Sindaco, di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini capursesi, intervenendo con urgenza.
• se ci sono autorizzazioni nella zona a depositi di scarti di macelleria,
• se ci sono stati interventi dei NAS nella zona segnalata dalle foto.

Sicuro di un Vostro riscontro al primo Consiglio Comunale utile, colgo l’occasione per augurarVi buon lavoro.
Gioacchino Carella

venerdì 16 novembre 2007

Contratto,200 mila tute blu in piazza: adesione al 90%


Contratto, 200 mila tute blu in piazza: 90% adesione


Tute blu di nuovo in piazza in 14 città per il nuovo sciopero di otto ore per il rinnovo del contratto di lavoro. Lo sciopero è proclamato da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e interessa tutte le imprese industriali metalmeccaniche impegnate nel rinnovo dei contratti Federmeccanica e Assistal, Unionmeccanica-Api e Cooperative, nonchè del settore orafo e argentiero.
Ha sfiorato ben il 90% l'adesione allo sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto nazionale.
È quanto si legge in una nota di Fiom, Fim, Uilm: lo sciopero ha bloccato «la produzione nelle fabbriche del settore, superando le percentuali registrate dallo sciopero del 30 ottobre».


Oltre 200 mila lavoratori «hanno partecipato alle iniziative oraganizzate dal Fiom, Fim, Uilm - continua la nota - tra grandi manifestazioni regionali, cortei e comizi nelle province, presidi nei territori».


In particolare le presenze sono state: 80 mila a Milano; 20 mila a Padova; 30 mila a Bologna; 15 mila a Firenze; oltre 5 mila nelle piazze del centro-sud. Mentre l'adesione è stata del 70% a Mirafiori; oltre il 90% a Pomigliano; tra l'80 ed il 90% nei grandi stabilimenti metalmeccanici liguri dall'Ansaldo, all'Ilva, alla Fincantieri.

«Il tempo è scaduto». Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom, Gianni Rinaldini, concludendo la manifestazione di Napoli.

«Con questa giornata di lotta vogliamo ribadire che il tempo è scaduto. Adesso basta. Vogliamo arrivare rapidamente alla definizione del contratto», ha dichiarato il leader della Fiom in piazza dei Martiri, dove si è svolto il comizio che avrebbe dovuto chiudere la manifestazione napoletana. A causa della pioggia, infatti, è stata notevolmente ridotta la durata della protesta. Il maltempo ha convinto gli organizzatori ad annullare anche il corteo previsto nelle strade del centro cittadino.

Rinaldini è ritornato a proporre una manifestazione nazionale a Roma qualora il contratto dei metalmeccanici non venisse rinnovato entro Natale. E, soprattutto, se l'incontro previsto il 21 novembre prossimo con Federmeccanica non porterà alcun risultato.

La giornata di lotta si svolge nell'ambito del pacchetto di 12 ore di sciopero indetto dai sindacati per il mese di novembre, aggiuntivo alle 8 ore già effettuate nel mese di ottobre, con una prima giornata di mobilitazione nazionale realizzata il 30 del mese scorso. Prosegue anche lo sciopero degli straordinari e delle flessibilità.

Riduzione della precarietà del lavoro, ricordano i sindacati, estensione dei diritti e miglioramento delle normative, norme e percorsi per la salute e la sicurezza, riforma dell'inquadramento e contrattazione degli orari sono, assieme alla richiesta salariale (117 euro nel settore ed altri 30 per i lavoratori che non hanno la contrattazione di secondo livello), i punti cardine su cui la categoria ritiene necessario acquisire nuovi avanzamenti a fronte dei mutamenti intervenuti nel lavoro e della maggiore produttività realizzata nelle imprese.

martedì 6 novembre 2007

Addio Enzo


ADDIO ENZO BIAGI, TESTIMONE CRITICO DEL NOSTRO TEMPO


MILANO - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi.

Enzo Biagi, testimone del secolo come pochi altri, se ne e' andato. Come una foglia d'autunno - per usare una delle ultime immagini che il popolare giornalista e scrittore era ancora riuscito a dare di se stesso - si è staccato dall'albero della vita, spazzato dal vento forte di una malattia inesorabile. Biagi è morto alla clinica Capitanio, a 87 anni, attorniato dai suoi familiari, che lo hanno assistito in questi ultimi, drammatici dieci giorni. Era nato Pianaccio, piccolo borgo di Lizzano in Belvedere, un paese dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, il 9 agosto del 1920. Qui giovedi' si terranno i funerali. La camera ardente è prevista alla clinica Capitanio di Milano, oggi e domani.

Biagi è stato lucido fino alla fine, come hanno testimoniato i colleghi e gli amici che, in quest'ultima settima, sono andati a trovarlo. Ha lottato "come un leone", non ha subito passivamente l'aggressione della malattia anche se forse era il primo a rendersi conto che la fine era imminente. "Il solito Biagi che tutti conosciamo" è stato il commento di chi era andato a visitarlo. Ma che la battaglia fosse persa lo avevano sostanzialmente ammesso le stesse figlie, Bice e Carla, che in questi giorni non hanno mai rifiutato il contatto con la stampa, un mondo nel quale la famiglia Biagi ha una tradizione ben radicata.

"La situazione è precipitata" era stato il primo annuncio e poi, con il passare delle ore e dei giorni "é sempre lucido, determinato, sereno", "c'é stato un lieve miglioramento ma la prognosi resta riservata", "é molto affaticato": frasi, pronunciate in tempi diversi, più eloquenti di qualsiasi bollettino medico sugli alti e bassi. Non restava che attendere, anche perché il pessimismo dei medici non lasciava spazio alla possibilità di una ripresa.

Eppure Biagi già altre volte era riuscito a superare serie crisi. In una intervista del 2004, all'epoca del suo allontanamento dalla Rai, parlando dei suoi problemi, ricordava di aver fatto "due pneumotoraci" e di aver impiantati "sei by-pass" anche se su di lui avevano pesato, più di quelli, la morte della moglie Lucia, nel febbraio 2002, e della figlia Anna, a soli 47 anni, nel maggio dell'anno successivo. Ma la sua forte fibra aveva resistito a tutto. Proprio per questo, quando si era diffusa la voce del ricovero in clinica di Biagi, dieci giorni fa, sembrava potesse trattarsi di uno dei tanti controlli ai quali periodicamente veniva sottoposto. In realtà era qualcosa di più: la situazione stava degenerando. Era inevitabilmente questione di giorni e, stamani, è sopravvenuto il decesso. "Si è addormentato sereno" è stata l'immagine di quel momento data dalla figlia Bice.

10.08 06/11/2007
www.ansa.it

mercoledì 31 ottobre 2007

G8: DI SALVO (SD), DOVEROSO ISTITUIRE COMMISSIONE INCHIESTA

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - 'La proposta avanzata oggi in Commissione affari costituzionali di istituire una commissione d'inchiesta sul G8 di Genova nasce da una doverosa necessita' di chiarezza su gravi fatti che, qualora non venisse fatta luce, getterebbero insopportabili ombre sul comportamento delle forze dell'ordine', afferma Titti Di Salvo, Capogruppo sd Camera.
'La Russa, scagliandosi contro la commissione - aggiunge - ha agito con l'aggressivita' dei bei tempi andati, senza capire che, cosi' facendo, non va nell'interesse delle forze dell'ordine. Allo stesso modo, la dissociazione dell'Idv e dell'Udeur dal resto del centrosinistra rende evidente che la maggioranza, su questo tema, ha bisogno di chiarirsi le idee. La Commissione d'inchiesta sui fatti del G8, che tra l'altro era prevista nel programma elettorale dell'Unione - conclude Titti Di Salvo - e' l'unico modo per evitare che si aggiunga un'altra pagina oscura nella storia del nostro paese: l'accertamento della verita' non potra' che far bene a tutti'.(ANSA).

lunedì 29 ottobre 2007

UNIVERSITA': SINDACATI CATEGORIA SODDISFATTI PER ESITO

SCIOPERO DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA RICEVE DELEGAZIONE FLC CGIL, CISL UNIVERSITA' , FIR CISL E UILPA-UR


Roma, 29 ott. (Adnkronos) - ''Soddisfazione'' per l'esito dello sciopero di Universita', Ricerca e Afam e dei sit.in organizzati davanti alla sede del Dipartimento della Funzione Pubblica e a Piazza Montecitorio viene estressa dalle segreterie nazionali di FLC Cgil, Cisl Universita' ,Fir Cisl e Uilpa-Universita' e Ricerca, una delegezione delle quali, nel corso del presidio, e' stata ricevuta da dirigenti del Dipartimento della Funzione pubblica. Nell'incontro, spiega una nota unitaria dei sindacati di categoria, stigmatizzando l'assenza del Ministro, hanno confermato le richieste oggetto dello sciopero.

fonte : adnkronos

venerdì 26 ottobre 2007

Sd condivide il severo richiamo di Prodi


Il coordinatore nazionale di Sd, sulle parole di Romano Prodi (26 ottobre 2007)

Il severo richiamo di Prodi deve essere condiviso: valgono il programma dell'Unione e l'impegno preso di fronte ai cittadini. La sinistra della coalizione discute, ma non tende trappole'. Lo afferma il coordinatore di Sinistra Democratica Fabio Mussi.'I giochi di palazzo - prosegue - che sembrano piacere a qualche parte centrista, sono pericolosi. Ora e' il momento della responsabilita' collettiva'.(ANSA).

giovedì 25 ottobre 2007

Sinistra: 8 e 9 dicembre gli Stati Generali

Sarà l'8 e il 9 dicembre la data in cui la federazione unitaria delle sinistre comincerà a prendere forma, con una assemblea nazionale della sinistra e degli ecologisti, che è il segno più concreto dell'accelerazione verso l'unità a sinistra, decisa oggi in un vertice dei leader di Prc, Pdci, Sinistra democratica e Verdi.
Al termine della riunione, tenuta presso l'ufficio di Fabio Mussi al ministero dell'Università, Franco Giordano, Oliviero Diliberto, Alfonso Pecoraro Scanio e lo stesso Mussi hanno fatto brevemente il punto con i cronisti: "Dopo l'assemblea - spiega il leader di sd - pensiamo di promuovere una grande consultazione popolare e di massa, sulle nostre idee, proposte, programmi".
I quattro leader hanno deciso anche di proporre "ai gruppi parlamentari di federarsi, di fare un lavoro comune, di parlare con una voce unica nei passaggi importanti della vita politica", spiega ancora mussi. Oltre a questo, il vertice ha partorito anche la decisione di costituire un coordinamento nazionale, composto dai quattro segretari e da altri esponenti delle quattro forze politiche, "che gestirà questa fase del processo unitario", chiarisce mussi. Dopo le divisioni sulla manifestazione del 20 ottobre, il primo appuntamento unitario, ha annunciato Pecoraro, "è previsto il 10 novembre, con una iniziativa a piazza Farnese per il ventennale del referendum contro il nucleare".
Per ora niente tessere comuni. Pecoraro:non chiamateci Cosa RossaNel corso della discussione non sono stati ancora definiti, hanno spiegato i segretari, alcuni aspetti relativi al simbolo unico e al nome da dare al nuovo soggetto, e nemmeno è stato ancora sciolto l'interrogativo se fare un partito unico, sia pure in una prospettiva di medio periodo, o se continuare a tenere in vita le formazioni esistenti: "E' un work in progress", precisa mussi, forse il più determinato a immaginare un futuro comune. "Ma siamo tutti convinti - aggiunge Pecoraro - che una federazione, aperta anche a forze esterne ai partiti, sia oggi un obiettivo comune". Nessun passo avanti neanche sulla leadership, "facciamo una consultazione sulle idee e non sulle persone, delle primarie di programma, l'esatto contrario del Pd", sottolinea Diliberto.
A chi gli chiede se la questione del tesseramento confederale, proposta qualche giorno fa da Giordano, che è stata affrontata nella riunione, Pecoraro precisa: "Non c'è il tesseramento, oggi Giordano non lo ha neanche proposto".
Pecoraro risponde anche, al termine dell'incontro stampa, a una domanda su quanto abbia influito l'incertezza sul destino del governo sulla decisione di accelerare il processo unitario a sinistra: "Ha contato il fatto che non possiamo stare in eterno a dire che vogliamo unirci - ha spiegato il presidente dei Verdi - visto che siamo tutti d'accordo sul federativo e sulle primarie di programma. Certo, questo ci rende anche più pronti a competere in eventuali elezioni politiche". Chiusura con una raccomandazione: "Non chiamatela 'Cosa Rossa'", ammonisce il verde Pecoraro.
Bar/Ral

mercoledì 24 ottobre 2007

ITALIANI, BRAVA GENTE.

di Gianfranco Pazienza

Il ciclo delle manifestazioni di massa che si sono svolte tra settembre e il 20 ottobre, è stato inaugurato dal VDay convocato con il Blog di Grillo. Centinaia di migliaia di italiani, stufi dei privilegi di una casta politica che non comprende le domande, i tormenti e le ambizioni di una società che pure li ha eletti, senza bandiere si sono ritrovati a riempire le cento piazze italiane. Centinaia di migliaia ancora alla marcia Perugia-Assisi, un appuntamento tradizionale del pacifismo laico e cattolico, che continua ad interrogarsi sulla inutilità della guerra come strumento per risolvere i conflitti economici e sociali mondiali e locali. Qualche giorno dopo in cinque milioni hanno partecipato alla consultazione indetta da sindacato per pronunciarsi contrari o favorevoli all’accordo siglato con il governo in tema di pensioni e precariato. Poi con le Primarie domenica 14 ottobre oltre tre milioni di “elettori”, anche sedicenni ed immigrati, hanno scelto la rappresentanza del nascente PD, secondo un meccanismo nuovo di partecipazione politica. Il 20 ottobre, infine, almeno un milione e un popolo composito, ha invaso Roma e la Sinistra, e ha straripato gli argini dei temi tradizionali che animano i “palazzi”e i siparietti televisivi della politica. Un bagno di realtà sociale su cui sinistra, centro, destra, devono riflettere, scrivendo una agenda per parlare di ciò che preoccupa i giovani, i precari, gli immigrati senza diritti, le famiglie italiane che non riescono più a supplire l’assenza di politiche per il futuro dei giovani e la vita quotidiana degli anziani. E non bastano gli slogan che suggeriscono di “buttare” fuori di casa i bamboccioni, oppure agli anziani su come difendersi dal gran caldo che annuncia i mutamenti climatici, rifugiandosi al fresco climatizzato dei grandi supermercati.
Le realtà sono ben più serie e complesse. Le risposte devono essere attente, concrete e capaci di dimostrare di aver compreso la realtà. E questa realtà sfilava a Roma il 20 ottobre. Le ricette possono essere tante, bisogna avere solo la volontà di cimentarsi nell’individuare le soluzioni e concretizzare le giuste azioni di governo. Una volontà che si sforzi di comprendere i bisogni che intorno al tema lavoro riguardano diversi aspetti. Il primo deve anche chiarire un equivoco: lavoro non significa esclusivamente salario, con i drammi sociali dovuti alla precarietà; sul tema bisogna aprire a sinistra (ma non solo) una frontiera di innovazione ideologica. Oggi il paese discute di precarietà perché non è capace di parlare di lavoro e delle condizioni necessarie per crearlo, anzi dei lavori che non abbiamo più promosso. Ad iniziare da quello necessario per curare il nostro patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, mettendo in sicurezza il Paese dai dissesti idrogeologici. Ma anche dei lavori industriali che, complice il debole e precario lavoro nel mondo della ricerca, senza innovazione e sviluppo hanno perduto occasioni d’oro, dopo le ferite e le proposte industriali della chimica di stato e della siderurgia. Oggi non produciamo neppure telefonini e non produciamo tecnologie per il fotovoltaico. Ma i consumi italiani stanno arricchendo le industrie del settore che operano nel nord Europa.Lavoro è ciò che rivendica un mondo di piccole e medie imprese che più di tutte non possono investire in ricerca e sviluppo e avrebbero bisogno dell’aiuto pubblico che, al contrario, le affligge di incertezze e lungaggini burocratiche. Mentre l’imprenditore marchigiano, che produce pasta l’unico in Italia ad adottare il sistema della completa tracciabilità del prodotto per assicurarne la qualità, dopo aver provato a vivere con mille euro mensili, ha compreso che la cifra è irrisoria per sostenere i consumi normali di una famiglia, e ha deciso di aumentare il salario dei suoi dipendenti di duecento euro. La motivazione? Svolgono un lavoro di qualità e meritano di guadagnare di più. Questo imprenditore dimostra che il problema della competitività non è il costo del lavoro bensì la qualità dei prodotti e del lavoro ( e “forse” anche della sicurezza).
Il 22 ottobre 2007 a Brindisi si inaugura la più grande centrale fotovoltaica europea interamente realizzata da un privato con un accordo di programma con la Regione Puglia. Questo imprenditore, pugliese, inizialmente concorreva per una attività concordata con il governatore Fitto, un inceneritore. Una iniziativa che incontrava non pochi conflitti e bloccava gli investimenti, rischiando di mettere in mora la regione. Con il dialogo istituzionale e con una burocrazia che ha snellito le procedure, il Presidente Vendola (grazie anche ai certificati verdi e la liberalizzazione del mercato dell’energia) ha convinto l’imprenditore a cambiare oggetto dell’investimento, per realizzare la centrale fotovoltaica.
Anche qui ricerca e sviluppo, ma soprattutto una politica capace di dialogare e favorire soluzioni, una politica libera e non distratta da quegli interessi “privati di casta”, quindi attenta ai bisogni più vicini alla gente e ai problemi del Paese.

Lettera inedita di Di Vittorio al Conte Pavoncelli

Ritrovato un manoscritto inedito di Giuseppe Di Vittorio: la lettera in cui si dice costretto, a difesa della sua dignita' politica, a rifiutare un omaggio natalizio inviatogli dal Conte Giuseppe Pavoncelli.

"LA FALCE"COOPERATIVA ANONIMA DI PRODUZIONE E LAVOROFra Contadini - Muratori ed affini smobilitati- CERIGNOLA-
li 24 Dicembre 1920
Egregio Sig. Preziuso.
In mia assenza, la mia signora ha ricevuto quel po' di ben di Dio che mi ha mandato.
Io apprezzo al sommo grado la gentilezza del pensiero del suo Principale ed il nobile sentimento di disinteressata e superiore cortesia cui si e' certamente ispirato.
Ma io sono un uomo politico attivo, un militante. E si sa che la politica ha delle esigenze crudeli, talvolta brutali anche perche' - in gran parte - e' fatta di esagerazioni e di insinuazioni, specialmente in un ambiente - come il nostro - ghiotto di pettegolezzi piu' o meno piccanti.
Io, Lei ed il Principale, siamo convinti della nostra personale onesta' ma per la mia situazione politica non basta l'intima coscienza della propria onesta'.
E' necessaria - e Lei lo intende - anche l'onesta' esteriore.
Se sul nulla si sono ricamati pettegolezzi repugnanti ad ogni coscienza di galantuomo, su d'una cortesia - sia pure nobilissima come quella in parola - si ricamerebbe chi sa che cosa.
Si che, io, a preventiva tutela della mia dignita' politica e del buon nome di Giuseppe Pavoncelli, che stimo moltissimo come galantuomo, come studioso e come laborioso, sono costretto a non accettare il regalo, il cui solo pensiero mi e' di pieno gradimento.
Vorrei spiegarmi piu' lungamente per dimostrarle e convincerla che la mia non e', non vuol essere superbia, ma credo di essere stato gia' chiaro. Il resto s'intuisce.
Percio' La prego di mandare qualcuno, possibilmente la stessa persona, a ritirare gli oggetti portati.
Ringrazio di cuore Lei ed il Principale e distintamente per gli auguri alla mia Signora.
Dev.moGiuseppe Di Vittorio

Caduti sul lavoro un silenzio assordante

1328 morti ogni anno è la media dei caduti sul lavoro tra il 2003 e il2005 poco meno di 4,5 morti al giorno(dati ufficiali).Nel 2006 ,1286morti bianche e il 2007 non mostra segni di cambiamento d' inversionedi tendenza.Questo succede in Italia,uno dei paesi piu ricchi almondo.Queste sono cifre da guerra,una guerra combattutta giorno pergiorno da gente costretta a lavorare per pochi soldi senza tutele nedifese.Le morti sui luoghi di lavoro non sono incidenti ma dall'avidità di chi rifiuta rispettare le norme sulla sicurezza e daldisprezzo per la vita.Un sito molto interessante che fa emergere dall'invisibilità i nomidei tanti morti di questa guerra è il seguente:http://www.cadutisullavoro.it/

lunedì 9 luglio 2007

RICOMINCIO DA 3

Nasce la Sinistra democratica
di Capurso



All’assemblea di presentazione del movimento interverranno:


On. Alba Sasso, parlamentare SD
Michele Ventricelli, consigliere regionale SD
ed esponenti delle forze di sinistra capursesi


siete tutti invitati a partecipare e a
portare il vostro contributo
per costruire insieme
una nuova sinistra

Lunedì 9 luglio 2007, ore 20.00
presso la sede SD, piazza Marconi 11, Capurso