mercoledì 31 ottobre 2007

G8: DI SALVO (SD), DOVEROSO ISTITUIRE COMMISSIONE INCHIESTA

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - 'La proposta avanzata oggi in Commissione affari costituzionali di istituire una commissione d'inchiesta sul G8 di Genova nasce da una doverosa necessita' di chiarezza su gravi fatti che, qualora non venisse fatta luce, getterebbero insopportabili ombre sul comportamento delle forze dell'ordine', afferma Titti Di Salvo, Capogruppo sd Camera.
'La Russa, scagliandosi contro la commissione - aggiunge - ha agito con l'aggressivita' dei bei tempi andati, senza capire che, cosi' facendo, non va nell'interesse delle forze dell'ordine. Allo stesso modo, la dissociazione dell'Idv e dell'Udeur dal resto del centrosinistra rende evidente che la maggioranza, su questo tema, ha bisogno di chiarirsi le idee. La Commissione d'inchiesta sui fatti del G8, che tra l'altro era prevista nel programma elettorale dell'Unione - conclude Titti Di Salvo - e' l'unico modo per evitare che si aggiunga un'altra pagina oscura nella storia del nostro paese: l'accertamento della verita' non potra' che far bene a tutti'.(ANSA).

lunedì 29 ottobre 2007

UNIVERSITA': SINDACATI CATEGORIA SODDISFATTI PER ESITO

SCIOPERO DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA RICEVE DELEGAZIONE FLC CGIL, CISL UNIVERSITA' , FIR CISL E UILPA-UR


Roma, 29 ott. (Adnkronos) - ''Soddisfazione'' per l'esito dello sciopero di Universita', Ricerca e Afam e dei sit.in organizzati davanti alla sede del Dipartimento della Funzione Pubblica e a Piazza Montecitorio viene estressa dalle segreterie nazionali di FLC Cgil, Cisl Universita' ,Fir Cisl e Uilpa-Universita' e Ricerca, una delegezione delle quali, nel corso del presidio, e' stata ricevuta da dirigenti del Dipartimento della Funzione pubblica. Nell'incontro, spiega una nota unitaria dei sindacati di categoria, stigmatizzando l'assenza del Ministro, hanno confermato le richieste oggetto dello sciopero.

fonte : adnkronos

venerdì 26 ottobre 2007

Sd condivide il severo richiamo di Prodi


Il coordinatore nazionale di Sd, sulle parole di Romano Prodi (26 ottobre 2007)

Il severo richiamo di Prodi deve essere condiviso: valgono il programma dell'Unione e l'impegno preso di fronte ai cittadini. La sinistra della coalizione discute, ma non tende trappole'. Lo afferma il coordinatore di Sinistra Democratica Fabio Mussi.'I giochi di palazzo - prosegue - che sembrano piacere a qualche parte centrista, sono pericolosi. Ora e' il momento della responsabilita' collettiva'.(ANSA).

giovedì 25 ottobre 2007

Sinistra: 8 e 9 dicembre gli Stati Generali

Sarà l'8 e il 9 dicembre la data in cui la federazione unitaria delle sinistre comincerà a prendere forma, con una assemblea nazionale della sinistra e degli ecologisti, che è il segno più concreto dell'accelerazione verso l'unità a sinistra, decisa oggi in un vertice dei leader di Prc, Pdci, Sinistra democratica e Verdi.
Al termine della riunione, tenuta presso l'ufficio di Fabio Mussi al ministero dell'Università, Franco Giordano, Oliviero Diliberto, Alfonso Pecoraro Scanio e lo stesso Mussi hanno fatto brevemente il punto con i cronisti: "Dopo l'assemblea - spiega il leader di sd - pensiamo di promuovere una grande consultazione popolare e di massa, sulle nostre idee, proposte, programmi".
I quattro leader hanno deciso anche di proporre "ai gruppi parlamentari di federarsi, di fare un lavoro comune, di parlare con una voce unica nei passaggi importanti della vita politica", spiega ancora mussi. Oltre a questo, il vertice ha partorito anche la decisione di costituire un coordinamento nazionale, composto dai quattro segretari e da altri esponenti delle quattro forze politiche, "che gestirà questa fase del processo unitario", chiarisce mussi. Dopo le divisioni sulla manifestazione del 20 ottobre, il primo appuntamento unitario, ha annunciato Pecoraro, "è previsto il 10 novembre, con una iniziativa a piazza Farnese per il ventennale del referendum contro il nucleare".
Per ora niente tessere comuni. Pecoraro:non chiamateci Cosa RossaNel corso della discussione non sono stati ancora definiti, hanno spiegato i segretari, alcuni aspetti relativi al simbolo unico e al nome da dare al nuovo soggetto, e nemmeno è stato ancora sciolto l'interrogativo se fare un partito unico, sia pure in una prospettiva di medio periodo, o se continuare a tenere in vita le formazioni esistenti: "E' un work in progress", precisa mussi, forse il più determinato a immaginare un futuro comune. "Ma siamo tutti convinti - aggiunge Pecoraro - che una federazione, aperta anche a forze esterne ai partiti, sia oggi un obiettivo comune". Nessun passo avanti neanche sulla leadership, "facciamo una consultazione sulle idee e non sulle persone, delle primarie di programma, l'esatto contrario del Pd", sottolinea Diliberto.
A chi gli chiede se la questione del tesseramento confederale, proposta qualche giorno fa da Giordano, che è stata affrontata nella riunione, Pecoraro precisa: "Non c'è il tesseramento, oggi Giordano non lo ha neanche proposto".
Pecoraro risponde anche, al termine dell'incontro stampa, a una domanda su quanto abbia influito l'incertezza sul destino del governo sulla decisione di accelerare il processo unitario a sinistra: "Ha contato il fatto che non possiamo stare in eterno a dire che vogliamo unirci - ha spiegato il presidente dei Verdi - visto che siamo tutti d'accordo sul federativo e sulle primarie di programma. Certo, questo ci rende anche più pronti a competere in eventuali elezioni politiche". Chiusura con una raccomandazione: "Non chiamatela 'Cosa Rossa'", ammonisce il verde Pecoraro.
Bar/Ral

mercoledì 24 ottobre 2007

ITALIANI, BRAVA GENTE.

di Gianfranco Pazienza

Il ciclo delle manifestazioni di massa che si sono svolte tra settembre e il 20 ottobre, è stato inaugurato dal VDay convocato con il Blog di Grillo. Centinaia di migliaia di italiani, stufi dei privilegi di una casta politica che non comprende le domande, i tormenti e le ambizioni di una società che pure li ha eletti, senza bandiere si sono ritrovati a riempire le cento piazze italiane. Centinaia di migliaia ancora alla marcia Perugia-Assisi, un appuntamento tradizionale del pacifismo laico e cattolico, che continua ad interrogarsi sulla inutilità della guerra come strumento per risolvere i conflitti economici e sociali mondiali e locali. Qualche giorno dopo in cinque milioni hanno partecipato alla consultazione indetta da sindacato per pronunciarsi contrari o favorevoli all’accordo siglato con il governo in tema di pensioni e precariato. Poi con le Primarie domenica 14 ottobre oltre tre milioni di “elettori”, anche sedicenni ed immigrati, hanno scelto la rappresentanza del nascente PD, secondo un meccanismo nuovo di partecipazione politica. Il 20 ottobre, infine, almeno un milione e un popolo composito, ha invaso Roma e la Sinistra, e ha straripato gli argini dei temi tradizionali che animano i “palazzi”e i siparietti televisivi della politica. Un bagno di realtà sociale su cui sinistra, centro, destra, devono riflettere, scrivendo una agenda per parlare di ciò che preoccupa i giovani, i precari, gli immigrati senza diritti, le famiglie italiane che non riescono più a supplire l’assenza di politiche per il futuro dei giovani e la vita quotidiana degli anziani. E non bastano gli slogan che suggeriscono di “buttare” fuori di casa i bamboccioni, oppure agli anziani su come difendersi dal gran caldo che annuncia i mutamenti climatici, rifugiandosi al fresco climatizzato dei grandi supermercati.
Le realtà sono ben più serie e complesse. Le risposte devono essere attente, concrete e capaci di dimostrare di aver compreso la realtà. E questa realtà sfilava a Roma il 20 ottobre. Le ricette possono essere tante, bisogna avere solo la volontà di cimentarsi nell’individuare le soluzioni e concretizzare le giuste azioni di governo. Una volontà che si sforzi di comprendere i bisogni che intorno al tema lavoro riguardano diversi aspetti. Il primo deve anche chiarire un equivoco: lavoro non significa esclusivamente salario, con i drammi sociali dovuti alla precarietà; sul tema bisogna aprire a sinistra (ma non solo) una frontiera di innovazione ideologica. Oggi il paese discute di precarietà perché non è capace di parlare di lavoro e delle condizioni necessarie per crearlo, anzi dei lavori che non abbiamo più promosso. Ad iniziare da quello necessario per curare il nostro patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, mettendo in sicurezza il Paese dai dissesti idrogeologici. Ma anche dei lavori industriali che, complice il debole e precario lavoro nel mondo della ricerca, senza innovazione e sviluppo hanno perduto occasioni d’oro, dopo le ferite e le proposte industriali della chimica di stato e della siderurgia. Oggi non produciamo neppure telefonini e non produciamo tecnologie per il fotovoltaico. Ma i consumi italiani stanno arricchendo le industrie del settore che operano nel nord Europa.Lavoro è ciò che rivendica un mondo di piccole e medie imprese che più di tutte non possono investire in ricerca e sviluppo e avrebbero bisogno dell’aiuto pubblico che, al contrario, le affligge di incertezze e lungaggini burocratiche. Mentre l’imprenditore marchigiano, che produce pasta l’unico in Italia ad adottare il sistema della completa tracciabilità del prodotto per assicurarne la qualità, dopo aver provato a vivere con mille euro mensili, ha compreso che la cifra è irrisoria per sostenere i consumi normali di una famiglia, e ha deciso di aumentare il salario dei suoi dipendenti di duecento euro. La motivazione? Svolgono un lavoro di qualità e meritano di guadagnare di più. Questo imprenditore dimostra che il problema della competitività non è il costo del lavoro bensì la qualità dei prodotti e del lavoro ( e “forse” anche della sicurezza).
Il 22 ottobre 2007 a Brindisi si inaugura la più grande centrale fotovoltaica europea interamente realizzata da un privato con un accordo di programma con la Regione Puglia. Questo imprenditore, pugliese, inizialmente concorreva per una attività concordata con il governatore Fitto, un inceneritore. Una iniziativa che incontrava non pochi conflitti e bloccava gli investimenti, rischiando di mettere in mora la regione. Con il dialogo istituzionale e con una burocrazia che ha snellito le procedure, il Presidente Vendola (grazie anche ai certificati verdi e la liberalizzazione del mercato dell’energia) ha convinto l’imprenditore a cambiare oggetto dell’investimento, per realizzare la centrale fotovoltaica.
Anche qui ricerca e sviluppo, ma soprattutto una politica capace di dialogare e favorire soluzioni, una politica libera e non distratta da quegli interessi “privati di casta”, quindi attenta ai bisogni più vicini alla gente e ai problemi del Paese.

Lettera inedita di Di Vittorio al Conte Pavoncelli

Ritrovato un manoscritto inedito di Giuseppe Di Vittorio: la lettera in cui si dice costretto, a difesa della sua dignita' politica, a rifiutare un omaggio natalizio inviatogli dal Conte Giuseppe Pavoncelli.

"LA FALCE"COOPERATIVA ANONIMA DI PRODUZIONE E LAVOROFra Contadini - Muratori ed affini smobilitati- CERIGNOLA-
li 24 Dicembre 1920
Egregio Sig. Preziuso.
In mia assenza, la mia signora ha ricevuto quel po' di ben di Dio che mi ha mandato.
Io apprezzo al sommo grado la gentilezza del pensiero del suo Principale ed il nobile sentimento di disinteressata e superiore cortesia cui si e' certamente ispirato.
Ma io sono un uomo politico attivo, un militante. E si sa che la politica ha delle esigenze crudeli, talvolta brutali anche perche' - in gran parte - e' fatta di esagerazioni e di insinuazioni, specialmente in un ambiente - come il nostro - ghiotto di pettegolezzi piu' o meno piccanti.
Io, Lei ed il Principale, siamo convinti della nostra personale onesta' ma per la mia situazione politica non basta l'intima coscienza della propria onesta'.
E' necessaria - e Lei lo intende - anche l'onesta' esteriore.
Se sul nulla si sono ricamati pettegolezzi repugnanti ad ogni coscienza di galantuomo, su d'una cortesia - sia pure nobilissima come quella in parola - si ricamerebbe chi sa che cosa.
Si che, io, a preventiva tutela della mia dignita' politica e del buon nome di Giuseppe Pavoncelli, che stimo moltissimo come galantuomo, come studioso e come laborioso, sono costretto a non accettare il regalo, il cui solo pensiero mi e' di pieno gradimento.
Vorrei spiegarmi piu' lungamente per dimostrarle e convincerla che la mia non e', non vuol essere superbia, ma credo di essere stato gia' chiaro. Il resto s'intuisce.
Percio' La prego di mandare qualcuno, possibilmente la stessa persona, a ritirare gli oggetti portati.
Ringrazio di cuore Lei ed il Principale e distintamente per gli auguri alla mia Signora.
Dev.moGiuseppe Di Vittorio

Caduti sul lavoro un silenzio assordante

1328 morti ogni anno è la media dei caduti sul lavoro tra il 2003 e il2005 poco meno di 4,5 morti al giorno(dati ufficiali).Nel 2006 ,1286morti bianche e il 2007 non mostra segni di cambiamento d' inversionedi tendenza.Questo succede in Italia,uno dei paesi piu ricchi almondo.Queste sono cifre da guerra,una guerra combattutta giorno pergiorno da gente costretta a lavorare per pochi soldi senza tutele nedifese.Le morti sui luoghi di lavoro non sono incidenti ma dall'avidità di chi rifiuta rispettare le norme sulla sicurezza e daldisprezzo per la vita.Un sito molto interessante che fa emergere dall'invisibilità i nomidei tanti morti di questa guerra è il seguente:http://www.cadutisullavoro.it/