venerdì 30 novembre 2007

venerdì 23 novembre 2007

Riqualificazione del centro storico , resta solo un 3D

Riqualificazione centro storico, resta solo un 3D

Negli ultimi due anni, abbiamo assistito ad una vera e propria promozione sulla riqualificazione del centro storico di Capurso. Prima una serie di quadri e scenografie elaborate in 3D, allestite in uno stand della Fiera dell’Orso (Agosto 2005), poi la parte più istituzionale del nostro Comune, la voce dell’Amministrazione Comunale, il giornalino “Comunicare” che a grandi linee, metteva in mostra la Capurso del futuro, ma non solo… Il tutto condito al fine di promuovere e attirare l’attenzione della cittadinanza che alla fine sembrava crederci. Ora, bisogna ricredersi! Questo emerge da una interrogazione in Consiglio Comunale, fissato per mercoledi 28 Novembre alle ore 9,00, del Consigliere Carella. Dalla stessa, il consigliere fa notare che Capurso, totalmente dimenticato dal Cipe Puglia (Comitato Interministeriale per la programmazione economica, che stabilisce le linee generali di politica economico-finanziaria), avrebbe perso i finanziamenti necessari per la riqualificazione del centro storico, portando le belle idee a rimanere un “sogno troppo bello” ma mai avveratosi.
Pubblichiamo di seguito l’interpellanza completa del Consigliere di opposizione Gioacchino Carella:
Oggetto: Persi finanziamenti della Regione Puglia per il “Restauro delle strade del Centro Storico” di Capurso.
Lo scrivente consigliere comunale Gioacchino Carella,
>> Vista la deliberazione n. 1617 del 9 ottobre 2007 della Giunta Regionale con cui sono stati finanziati e approvati interventi da realizzare nei Comuni coinvolti nell’Intesa Istituzionale di Programma Stato – Regione Puglia con risorse economiche deliberate dal CIPE per un totale di 37,720 Ml di euro.
>> Visto l’Accordo di Programma Quadro “Accelerazione della spesa nelle Aree Urbane” e le relative disposizioni legate all’assestamento di bilancio regionale relativo al 2007.
>> Visti i finanziamenti e le misure atte a interventi mirati a : Politiche giovani e sport per 10 ml di euro, progetti per le aree urbane per 23,948 Ml di euro e progetti per Piani Strategici per 3,722 Ml di euro.
>> Visto che, il Comune di Gioia del Colle ha ottenuto un finanziamento mirato “Restauro di strade del Centro Storico” per 1 Ml di euro, che il Comune di Acquaviva delle Fonti e Sammichele di Bari hanno ottenuto anch’essi 1 Ml di euro a testa, per “interventi infrastrutturali mirati al recupero del Centro Storico”.
>> Visto che la quota a carico del Comune del era del 15% in termini di cofinanziamento e del 85% a carico dei fondi CIPE – Regione Puglia.
Chiede
>> di sapere, se il Centro Storico di Capurso abbisogna di interventi di riqualificazione e recupero in termini infrastrutturali;
>> di conoscere le motivazioni per le quali il Comune di Capurso non è inserito nell’elenco pur avendo progetti già deliberati negli anni passati come Via Regina Sforza e Piazza Umberto;
>> di sapere quali sono state le motivazioni di non realizzare NUOVE idee progettuali del Comune di Capurso e della Giunta Municipale;
>> di sapere se ci sono problemi in termini di Bilancio per il cofinanziamento di tali interventi.


Fonte: Gioacchino Carella - Consigliere Comunale
www.capurso-online.it

giovedì 22 novembre 2007

Donne contro la violenza maschile

Roma, 24/11. Donne contro la violenza maschile
Alessia Grossi


«La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini». Con questo striscione si aprirà sabato 24 a Roma la manifestazione delle donne contro la violenza degli uomini. Il corteo, che partirà da piazza della Repubblica alle 14 e terminerà il suo percorso in piazza Navona è nato da un'idea spontanea di alcune donne della capitale e ha riscosso finora adesioni da più parti dell'Italia, singole donne e 400 associazioni.

L'appello su controviolenzadonne.org, sito dell'organizzazione della manifestazione di sabato parte da un triste allarme: «la vita di molte donne e di molte ragazze continua ad essere spezzata, le loro capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse. I numeri della violenza sulle donne da parte degli uomini- denuncia l'appello - sono impressionanti. Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale, e psicologica nella loro vita. La maggior parte di queste violenze arriva dal partner o nell'ambito familiare». Ma il dato più significativo da combattere «con una battaglia culturale che sconvolga una volta per tutte patriarcato e maschilismo» è che solo il «18 per cento delle donne considera la violenza subita in famiglia un reato». Per queste ragioni quella di sabato sarà una grande manifestazione nazionale dove tutte le donne possano scendere di nuovo in piazza a fianco delle donne vittime di violenza e per i diritti delle donne che può e deve riportare il tema al centro del dibattito culturale e politico».

Al corteo indipendente e autofinanziato hanno aderito anche associazioni femminili, femministe e lesbiche, Centri antiviolenza, Giuriste democratiche, donne dei movimenti, dei partiti e dei sindacati. Le donne scenderanno in piazza anche per denunciare il silenzio della politica su un dato (Onu) secondo il quale la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne di tutto il mondo è «l'aggressività maschile».

Alla manifestazione non si esclude la partecipazione del ministro del diritto e delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini che ha già inviato «la sua adesione convinta». Annunciata e confermata già la partecipazione delle sottosegretarie Donatella Linguiti e Chiara Acciarini. «Sostenere la manifestazione del 24 novembre contro la violenza sulle donne non è un anacronismo ma, purtroppo, una necessità» ha dichiarato la sottosegretaria alle politiche per la famiglia. Siamo davanti ad un'emergenza- denuncia la Acciarini, di cui la politica e la società devono farsi carico, perché la violenza contro le donne non è un problema femminile, ma una questione che chiama in causa uomini e donne».

In vista della manifestazione, sono tante anche le assemblee che si stanno tenendo in tutta Italia.

Fra le adesioni alla manifestazione quelle del ministro Livia Turco, di Rita Borsellino, del sottosegretario Rosa Rinaldi, la vicepresidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini. Ed ancora, le donne di Prc, la Sinistra Democratica, la Cgil, l'Udi, l'Arci, le associazioni delle donne afghane e marocchine, i Giovani socialisti, le Donne in nero, Amnesty International, l' Arcigay. Adesione anche da alcune artisti, fra cui Franca Rame, Lella Costa, Fiorella Mannoia.

domenica 18 novembre 2007


Bari 21 Novembre '07: Vent'anni dopo



Il 21 Novembre 2007 ore 17
Hotel Excelsior, Bari

Iniziativa di approfondimento,
promossa dai partiti di sinistra
e dalla
Casa della Sinistra Pugliese
A 20 anni dal referendum sul nucleare

sabato 17 novembre 2007

Interpellanza di Gioacchino Carella: Rifiuti in zona Ognissanti


Interrogazione a risposta orale
nel prossimo C.C.


Oggetto: Zona Ognissanti - Rifiuti di materiale inerti, manufatti in cemento - amianto (eternit) e deposito ossa di animali.

Lo scrivente consigliere comunale Gioacchino Carella,

• Vista la zona di Ognissanti di cui si allegano relative foto.
• Visto il capitolato di appalto della del Comune con la ditta “Ecologica Pugliese”.
• Visto l’intervento già attuato nel 2005 da parte del Comune su altre discariche abusive.
• Visto il cattivo odore che imperversa nella zona.

Chiede

• di sapere, quali siano state fino ad oggi le ragioni di non intervento sulla zona di Ognissanti da parte della ditta appaltatrice, pur avendo molti cittadini segnalato la discarica al comando dei vigili urbani,
• se è volontà di questa Giunta e del Sindaco, di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini capursesi, intervenendo con urgenza.
• se ci sono autorizzazioni nella zona a depositi di scarti di macelleria,
• se ci sono stati interventi dei NAS nella zona segnalata dalle foto.

Sicuro di un Vostro riscontro al primo Consiglio Comunale utile, colgo l’occasione per augurarVi buon lavoro.
Gioacchino Carella

venerdì 16 novembre 2007

Contratto,200 mila tute blu in piazza: adesione al 90%


Contratto, 200 mila tute blu in piazza: 90% adesione


Tute blu di nuovo in piazza in 14 città per il nuovo sciopero di otto ore per il rinnovo del contratto di lavoro. Lo sciopero è proclamato da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e interessa tutte le imprese industriali metalmeccaniche impegnate nel rinnovo dei contratti Federmeccanica e Assistal, Unionmeccanica-Api e Cooperative, nonchè del settore orafo e argentiero.
Ha sfiorato ben il 90% l'adesione allo sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto nazionale.
È quanto si legge in una nota di Fiom, Fim, Uilm: lo sciopero ha bloccato «la produzione nelle fabbriche del settore, superando le percentuali registrate dallo sciopero del 30 ottobre».


Oltre 200 mila lavoratori «hanno partecipato alle iniziative oraganizzate dal Fiom, Fim, Uilm - continua la nota - tra grandi manifestazioni regionali, cortei e comizi nelle province, presidi nei territori».


In particolare le presenze sono state: 80 mila a Milano; 20 mila a Padova; 30 mila a Bologna; 15 mila a Firenze; oltre 5 mila nelle piazze del centro-sud. Mentre l'adesione è stata del 70% a Mirafiori; oltre il 90% a Pomigliano; tra l'80 ed il 90% nei grandi stabilimenti metalmeccanici liguri dall'Ansaldo, all'Ilva, alla Fincantieri.

«Il tempo è scaduto». Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom, Gianni Rinaldini, concludendo la manifestazione di Napoli.

«Con questa giornata di lotta vogliamo ribadire che il tempo è scaduto. Adesso basta. Vogliamo arrivare rapidamente alla definizione del contratto», ha dichiarato il leader della Fiom in piazza dei Martiri, dove si è svolto il comizio che avrebbe dovuto chiudere la manifestazione napoletana. A causa della pioggia, infatti, è stata notevolmente ridotta la durata della protesta. Il maltempo ha convinto gli organizzatori ad annullare anche il corteo previsto nelle strade del centro cittadino.

Rinaldini è ritornato a proporre una manifestazione nazionale a Roma qualora il contratto dei metalmeccanici non venisse rinnovato entro Natale. E, soprattutto, se l'incontro previsto il 21 novembre prossimo con Federmeccanica non porterà alcun risultato.

La giornata di lotta si svolge nell'ambito del pacchetto di 12 ore di sciopero indetto dai sindacati per il mese di novembre, aggiuntivo alle 8 ore già effettuate nel mese di ottobre, con una prima giornata di mobilitazione nazionale realizzata il 30 del mese scorso. Prosegue anche lo sciopero degli straordinari e delle flessibilità.

Riduzione della precarietà del lavoro, ricordano i sindacati, estensione dei diritti e miglioramento delle normative, norme e percorsi per la salute e la sicurezza, riforma dell'inquadramento e contrattazione degli orari sono, assieme alla richiesta salariale (117 euro nel settore ed altri 30 per i lavoratori che non hanno la contrattazione di secondo livello), i punti cardine su cui la categoria ritiene necessario acquisire nuovi avanzamenti a fronte dei mutamenti intervenuti nel lavoro e della maggiore produttività realizzata nelle imprese.

martedì 6 novembre 2007

Addio Enzo


ADDIO ENZO BIAGI, TESTIMONE CRITICO DEL NOSTRO TEMPO


MILANO - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi.

Enzo Biagi, testimone del secolo come pochi altri, se ne e' andato. Come una foglia d'autunno - per usare una delle ultime immagini che il popolare giornalista e scrittore era ancora riuscito a dare di se stesso - si è staccato dall'albero della vita, spazzato dal vento forte di una malattia inesorabile. Biagi è morto alla clinica Capitanio, a 87 anni, attorniato dai suoi familiari, che lo hanno assistito in questi ultimi, drammatici dieci giorni. Era nato Pianaccio, piccolo borgo di Lizzano in Belvedere, un paese dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, il 9 agosto del 1920. Qui giovedi' si terranno i funerali. La camera ardente è prevista alla clinica Capitanio di Milano, oggi e domani.

Biagi è stato lucido fino alla fine, come hanno testimoniato i colleghi e gli amici che, in quest'ultima settima, sono andati a trovarlo. Ha lottato "come un leone", non ha subito passivamente l'aggressione della malattia anche se forse era il primo a rendersi conto che la fine era imminente. "Il solito Biagi che tutti conosciamo" è stato il commento di chi era andato a visitarlo. Ma che la battaglia fosse persa lo avevano sostanzialmente ammesso le stesse figlie, Bice e Carla, che in questi giorni non hanno mai rifiutato il contatto con la stampa, un mondo nel quale la famiglia Biagi ha una tradizione ben radicata.

"La situazione è precipitata" era stato il primo annuncio e poi, con il passare delle ore e dei giorni "é sempre lucido, determinato, sereno", "c'é stato un lieve miglioramento ma la prognosi resta riservata", "é molto affaticato": frasi, pronunciate in tempi diversi, più eloquenti di qualsiasi bollettino medico sugli alti e bassi. Non restava che attendere, anche perché il pessimismo dei medici non lasciava spazio alla possibilità di una ripresa.

Eppure Biagi già altre volte era riuscito a superare serie crisi. In una intervista del 2004, all'epoca del suo allontanamento dalla Rai, parlando dei suoi problemi, ricordava di aver fatto "due pneumotoraci" e di aver impiantati "sei by-pass" anche se su di lui avevano pesato, più di quelli, la morte della moglie Lucia, nel febbraio 2002, e della figlia Anna, a soli 47 anni, nel maggio dell'anno successivo. Ma la sua forte fibra aveva resistito a tutto. Proprio per questo, quando si era diffusa la voce del ricovero in clinica di Biagi, dieci giorni fa, sembrava potesse trattarsi di uno dei tanti controlli ai quali periodicamente veniva sottoposto. In realtà era qualcosa di più: la situazione stava degenerando. Era inevitabilmente questione di giorni e, stamani, è sopravvenuto il decesso. "Si è addormentato sereno" è stata l'immagine di quel momento data dalla figlia Bice.

10.08 06/11/2007
www.ansa.it