giovedì 24 aprile 2008

"Gramsci e il 25 aprile, due icone della democrazia italiana"




Domenica 27 aprile la Sinistra Democratica pugliese a Turi per commemorare Gramsci .





Domenica 27 aprile una delegazione del movimento della Sinistra Democratica pugliese si recherà a Turi, in occasione del 71° anniversario dalla morte di Antonio Gramsci. L’intellettuale sardo fu rinchiuso nel 1928 nel carcere di Turi dopo essere stato condannato dal regime fascista per la sue idee politiche. Vi rimase fino al dicembre 1933. La delegazione della Sinistra Democratica sarà guidata dal consigliere regionale SD Michele Ventricelli, e vedrà anche la partecipazione dell’on. Alba Sasso. L’orario della visita che si concluderà con la deposizione di una corona commemorativa nella cella che ospitò Gramsci è prevista per le ore 11,00.

“Ricordare una figura come quella di Antonio Gramsci , uno dei padri indiscussi della democrazia italiana, - ha commentato Ventricelli - ricordarlo soprattutto in questo momento storico nel quale c’è chi tenta di mettere in discussione persino date fondamentali come quella del 25 aprile e della liberazione italiana dal regime nazi-fascista, assume un significato e una importanza primaria. Abbiamo la necessità di ricordare e le nuove generazioni hanno il dovere di comprendere quali siano stati i percorsi, a volte drammatici, che hanno portato l’Italia ad essere un Paese democratico e libero”.



Distinti Saluti

Michele Ventricelli
Consigliere Regione Puglia
Presidente II Commissione Consiliare
Portavoce de La Sinistra l'Arcobaleno in consiglio regionale

www.ventricelli.com

giovedì 17 aprile 2008

Comunisti, unitevi! Appello agli orfani dell'Arcobaleno

Il colpo è stato duro. E la ferita brucia. A tre giorni dal risultato elettorale che ha decretato la cacciata dei comunisti dal Parlamento, c’è chi prova a rialzarsi. Al grido di «Comunisti di tutta Italia unitevi», cento personalità del mondo della cultura, dell’arte e del lavoro chiamano a raccolta gli orfani della Sinistra Arcobaleno.

Per farlo hanno aperto un sito, www.comunistiuniti.it, pubblicato un’inserzione pubblicitaria su alcuni quotidiani italiani e soprattutto hanno fatto un appello «ai militanti e ai dirigenti del Pdci e del Prc e a tutte le comuniste/i ovunque collocati in Italia». In sintesi dicono: «Il risultato della Sinistra Arcobaleno è disastroso e ha radici assai più profonde del mero richiamo al “voto utile”». Dunque, «ricominciamo da noi».

Chi ha sottoscritto l’appello non condivide «l’idea del soggetto unico della sinistra di cui alcuni chiedono ostinatamente una “accelerazione”, nonostante il fallimento politico-elettorale». Propongono invece «una prospettiva di unità e autonomia delle forze comuniste in Italia, in un processo di aggregazione che, a partire dalle forze maggiori (PRC e PdCI), vada oltre, coinvolgendo altre soggettività politiche e sociali». Non si escludono unioni d’intenti future, «ma – chiariscono – tale sforzo unitario a sinistra avrà tanto più successo, quanto più incisivo sarà il processo di ricostruzione di un partito comunista forte e unitario, all’altezza dei tempi».

Secondo i promotori del progetto Comunisti Uniti, dunque, quello che si deve avviare è «un processo aperto e innovativo, volto alla costruzione di una “casa comune dei comunisti”. Un processo – proseguono – che fin dall’inizio si caratterizzi per la capacità di promuovere una riflessione problematica, anche autocritica». E non si tirano indietro nell’indicare quali sono i nodi da sciogliere: «le ragioni per le quali un’esperienza ricca e promettente come quella originaria della “rifondazione comunista” non sia stata capace di costruire quel partito comunista di cui il movimento operaio e la sinistra avevano ed hanno bisogno»; il perché «quel processo è stato contrassegnato da tante divisioni, separazioni, defezioni che hanno deluso e allontanato dalla militanza decine di migliaia di compagne/i»; i motivi «che hanno reso fragile e inadeguato il radicamento sociale e di classe dei partiti che provengono da quella esperienza»; e infine «gli errori che ci hanno portati in un governo che ha deluso le aspettative del popolo di sinistra: il che è pure all’origine della ripresa delle destre».

L’idea ha già preso piede. Tra i primi a sostenerla ci sono l'operaio della Thyssen e esponente del Pdci Ciro Argentino, l'astrofisica Margherita Hack, il filosofo Gianni Vattimo, il filologo Luciano Canfora, il conduttore radiofonico Marco Baldini, il vignettista Vauro, l'attore Bebo Storti, e molti altri. Il sito www.comunistiuniti.it - rilevano i promotori – ha ricevuto in poche ore seimila contatti. Ora si tratta di fare uno sforzo in più. Innanzitutto quello di aderire all’appello. E poi quello di contribuire al progetto, magari con una sottoscrizione o organizzando incontri e momenti di discussione aperta «in ogni città, territorio, luogo di lavoro e di studio, ovunque vi siano un uomo, una donna, un ragazzo e una ragazza che non considerano il capitalismo l’orizzonte ultimo della civiltà umana». Insomma, chi c’è, batta un colpo.